Tony Bennet, molto più di un grande crooner
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Anthony Dominick Benedetto, noto al mondo come Tony Bennett, nacque a New York il 3 agosto 1926 e vi morì il 21 luglio 2023. Questo celebre crooner italo-americano è stato l’ultimo dei grandi crooner di fama internazionale, succedendo a leggende come Dean Martin, Frank Sinatra e Perry Como.
Con una carriera che ha superato i settant’anni, Bennett ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui 20 Grammy Awards (compreso uno alla carriera nel 2001) e 2 Emmy Awards. Ha pubblicato oltre 100 album, è stato nominato NEA Jazz Master e incluso tra i Kennedy Center Honors.
Figlio di John Benedetto, un commerciante emigrato negli Stati Uniti da Podàrgoni (Reggio Calabria) nel 1906, e Anna Suraci, una sarta nata negli USA da genitori calabresi, Bennett iniziò a studiare canto a dieci anni alla High School of Industrial Arts di New York. Sin da giovane, si esibiva in occasioni pubbliche e ristoranti del Queens.
Nel 1944, Bennett si arruolò nell’esercito durante la Seconda Guerra Mondiale, servendo nella 63ª divisione di fanteria in Germania e partecipando alla liberazione dei campi di concentramento di Kaufering. Tornato negli Stati Uniti nel 1946, riprese a esibirsi nei locali di New York, lavorando anche come cameriere e studiando bel canto, una competenza che sarebbe stata fondamentale per la sua carriera.
Il 1949 segnò una svolta decisiva quando Pearl Bailey, famosa interprete jazz e attrice di Broadway, lo invitò ad aprire uno dei suoi spettacoli al Greenwich Village. Durante lo spettacolo, il comico Bob Hope suggerì a Anthony Benedetto di cambiare il suo nome in Tony Bennett, dando inizio alla leggendaria carriera di uno dei più grandi interpreti della musica pop internazionale.
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